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La
decisione di iniziare un’adozione a distanza nasce parecchio tempo
fa, poi però è sempre rimasta in sospeso in quanto non conoscevo
nessuno che ne avesse un’esperienza diretta con cui potermi
confrontare.
Poi
parlando del più e del meno un sera con amici, vengo a conoscenza
della COOPI, inizio ad informarmi sul sito, a chiedere informazioni
alla persona che me ne ha parlato e alla fine mi convinco e inizio il
mio sostegno.
La
scelta del paese è arrivata dal cuore, non c’erano motivi
particolari che mi spingessero verso il Perù, ma il semplice amore
per quei paesi e per quel popolo.
Mi sono informata sui vari progetti e mi sono avvicinata a quello che mi
ha più toccato da un punto di vista umano, ho pensato ai bambini e
adolescenti che potevano vivere in quelle situazioni e ho diretto il
mio sostegno dove credevo che sarebbe stato più utile. So bene che
ogni bambino ha bisogno di aiuto, ma come in ogni scelta c’è la
soggettività. E io anche in questa scelta mi sono lasciata guidare
dalle emozioni.
Così
è iniziato tutto!! Ho iniziato ad aspettare le prime informazioni
sul bambino che avrei aiutato, e quando la lettera è arrivata… che
emozione aprirla e leggere a che tu stai dando un’occasione.
Perché
il senso di tutto questo è il pensiero di poter dare un’opportunità
a un ragazzo che altrimenti non ne avrebbe avuto per i motivi più
svariati. Brian, così si chiama il nostro primo “bambino a
distanza”, aveva una situazione famigliare molto difficile, viveva
con la nonna e altri fratelli e se non aveva molte possibilità di
studiare, doveva lavorare per poter aiutare la nonna e i fratelli. Ma
con il nostro aiuto poteva imparare un mestiere e garantirsi un
lavoro onesto.
La
prima lettera della COOPI oltre alle informazioni su Brian conteneva
anche una letterina scritta da lui in cui si presentava. È stata
davvero una bellissima emozione leggere ciò che ci scriveva.
Poi
sono seguite le altre lettere con gli aggiornamenti sui suoi
progressi scolastici e ci veniva detto quanto lui si impegnasse e
come fosse contento di poter studiare, e questo rendeva felice anche
a me, perché davo una possibilità a qualcuno che la apprezzava e la
sapeva sfruttare davvero!
Poi
l’anno scorso è arrivata una lettera che mi ha reso immensamente
felice, la COOPI mi comunicava che la situazione famigliare di Brian
era migliorata, la madre aveva trovato un lavoro e poteva riunire in
casa sua la sua famiglia e così Brian dopo tanto tempo poteva
ritrovare la sua famiglia. Adesso Brian continua a studiare ma vive a
casa con sua mamma per cui non può più essere aiutato dal sostegno
a distanza.
Anche
se mi è dispiaciuto “perdere” Brian il sapere che ora sta bene ed
è tornato con la sua famiglia è stata una notizia che mi ha
riempito di gioia.
La
COOPI mi ha offerto un nuovo sostegno e io l’ho accolto con gioia e
ora sono in attesa di nuove notizie sulla ragazza che andremo ad
aiutare.
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foto di COOPI adottareadistanza.coopi.org/progetti/peru/ |
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